mercoledì 2 giugno 2010

TARSU

Ormai ogni giorno veniamo a conoscenza di richieste sempre più inaccettabili fatte dagli enti locali. Questi pur di incassare soldi e far quadrare i propri bilanci fanno delle rivendicazioni assurde sempre a danno di noi poveri contribuenti.
La storia che raccontiamo oggi è un caso realmente accaduto ad un piccolo ambulante che opera tra i vari mercati locali del Nord Italia. Un noto comune pretendeva il pagamento della tassa sui rifiuti (tarsu) su base settimanale anche se i giorni in cui l’ambulante lavorava in quel mercato comunale fosse soltanto uno. Alle proteste del commerciante, il comune si è difeso affermando che: le bancarelle producono molti rifiuti e i comuni sono in difficoltà nel far quadrare i conti per la raccolta dopo la chiusura dei vari mercatini.
L’ambulante si è opposto a questa tesi arrivando fino alla Corte di Cassazione, la quale nella sentenza, n. 12574, ha affermato che la delibera comunale in questione è “illogica” ed “ingiusta” dando ragione al ricorrente. Inoltre la Suprema Corte ha affermato anche che la tarsu va pagata su base giornaliera e non settimanale.

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