martedì 1 giugno 2010

TRACCIABILITA’ DEI PAGAMENTI NELLA NUOVA FINANZIARIA

Con la Finanziaria 2010, i servizi telematici dovranno essere utilizzati dal Fisco per combattere e scovare gli evasori in modo più incisivo. Infatti si dovrà cercare di far emergere quegli importi non dichiarati, che secondo Il Sole 24 Ore (24/05/2010), ammontano a circa 120 miliardi di euro.
Per quanto concerne la tracciabilità ecco i punti su cui è incentrata la manovra:
  1. maggiore tracciabilità delle operazioni di pagamento con riduzione dell’uso del contante riservato alle sole operazioni per importi inferiori a 5.000 euro
  2. un aumento degli obblighi di comunicazione da parte degli operatori economici, intermediari finanziari e della pubblica amministrazione
  3. ricorso agli strumenti telematici per incrociare i dati di vari database in modo da ricavare un utile strumento per combattere gli evasori che per es. potrebbero risultare disoccupati senza alcun reddito ma poi proprietari di potenti automobili.

Con questo intervento si cerca anche di modificare il nostro comportamento quotidiano. Infatti per es. il pagamento di una fattura di 6.000 euro dovrà avvenire necessariamente in modo tracciabile e se dovesse essere saldata con un assegno, quest’ultimo dovrà essere non trasferibile con l’indicazione ovviamente del debitore. Segnaliamo anche che l’importo di euro 5.000 è riferito all’importo complessivo della transazione. Per esempio se dobbiamo pagare una fattura di euro 16.000 non sarà possibile aggirare il divieto frazionando il pagamento con 4 assegni di euro 4.000 ciascuno.
Inoltre l’operazione di importo pari o superiore a 5.000 euro se regolata con assegno sarà sempre tracciabile in quanto nel momento in cui l’assegno sarà pagato, la banca dovrà segnalare il nominativo all’anagrafe tributaria. In ogni caso ai fini antiriciclaggio verrà considerato un elemento sospetto il ricorso frequente a operazioni in contante anche se sotto la soglia di euro 5.000.
Sempre in riferimento alla tracciabilità, il decreto legge rinvia a un provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, l’individuazione dei termini e delle modalità per la comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo non inferiore a 3.000 euro. In caso di omissione è prevista una sanzione da 258 a 2.065 euro.

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