mercoledì 23 giugno 2010

IVA – EMETTERE FATTURE FALSE E’ REATO?

Torniamo ad illustrare le sentenze della Corte Costituzionale collegate al reato di fatture inesistenti.
Un contribuente era stato condannato in primo grado e poi anche in appello per aver emesso fatture per operazioni inesistenti.

Secondo l’accusa gli elementi che avevamo portato alla condanna del contribuente erano i seguenti:
- mancata fornitura delle prestazioni descritte
- assenza della struttura imprenditoriale necessaria
- insussistenza dei pagamenti
La difesa invece affermava che solo l’iva era stata indebitamente detratta e trattandosi di una somma inferiore ad euro 154.937 l’ipotesi di reato era solo di emissione di fatture false. Inoltre il contribuente affermava anche che tale operazione era stata realizzata al solo fine di ottenere indebiti finanziamenti pubblici e non di frodare il fisco.
La Corte Costituzionale ha sentenziato che nel caso di reato di evasione d’imposta è necessario che l’emittente delle fatture si proponga la finalità di consentire a terzi l’evasione sulle imposte sui redditi e sull’iva ma non anche che il terzo consegua effettivamente l’evasione. Inoltre se l’importo falso delle fatture è inferiore ad euro 154.937, si applica la reclusione da sei mesi a due anni e non la pena base della reclusione da un anno e sei mesi a sei anni, la Suprema Corte chiarisce che tale importo si riferisce alla somma della fattura e non all’importo detratto.
Segnaliamo infine ai nostri lettori che in un
caso simile pubblicato anche su commercialistalowcost, la Corte si era espressa in modo diverso anche se in quel caso era stata esclusa la punibilità in quanto non sussisteva il reato di evasione fiscale ma solo quello di esercizio abusivo di una professione.

Nessun commento:

Posta un commento